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Packer, FtM e dintorni: gli inizi


Gabriele Dario Belli, FTM packer, FTM man, ftm transgender
Gabriele Dario belli, 2009


Introduzione: chi sono?

Sono Gabriele Dario Belli, CEO e fondatore di Pymander, la prima azienda italiana nella produzione e distribuzione di protesi peniene indirizzate a persone transgender FtM.


Il mio percorso di transizione

Ho cominciato il mio percorso di affermazione di genere nel 2007, in quel momento vista l’assenza di piattaforme social diffuse su larga scala, non esisteva la comunicazione immediata del giorno d’oggi. La comunità transgender Female to Male non era organizzata e coesa a livello nazionale, se non per le poche realtà associative sparse in l’Italia, ed era quindi difficile confrontarsi velocemente. Io sono stato fortunato, vivendo a Milano, perché ho avuto modo di conoscere in Associazione altri ragazzi che avevano già iniziato il mio percorso e mi sono potuto confrontare in un luogo “protetto” rispecchiandomi con loro e ragionando insieme su quali potessero essere gli strumenti utili a rendere più semplici e vivibili i gesti di un maschile quotidiano.

Eravamo svegli e pieni di idee, ma eravamo pochi e la nostra esperienza collettiva era troppo giovane per avere la consapevolezza necessaria a formulare una richiesta specifica che andasse oltre la riassegnazione chirurgica. Purtroppo ora come allora in quel senso le cose non sono migliorate, e la falloplastica rappresenta ancora oggi un punto dolente per chi di noi sente la necessità di una così radicale modifica del corpo. Ma ne parleremo meglio a breve in un altro post


La creazione della mia prima protesi peniena

Fu proprio di ritorno da uno di quegli incontri che mi resi conto che nei nostri racconti di prime esplorazioni sconosciute del nostro "sentire" e ridefinire noi stessi, uno dei gesti più intimi, semplice, oserei dire infantile ma necessario era quello di urinare in piedi.

Mi misi dunque a cercare una soluzione che rendesse concreta questa proiezione utopistica di ricerca di integrità e significato, ma sul mercato non esisteva ancora nulla.


Un po' di storia e chiarezza: Protesi o packer?

L'unica clinica protesica che proponeva qualcosa di interessante era in Australia, parlava di una protesi realistica, (il termine packer nascerà più avanti in seno alla comunità Transgender americana) per uomini FtM che poteva essere indossata quotidianamente e usata per rapporti sessuali, ma aveva un costo davvero proibitivo, circa 1800 usd.

Un mio amico entusiasta fece comunque lo sforzo di acquistarlo, e dopo due mesi di attesa, quando finalmente arrivò e dovette pagare anche le spese doganali, la delusione fu immensa: si trattava semplicemente di un sex toys, sicuramente il più curato e realistico che avessimo mai visto, ma di dimensioni esagerate e sopratutto di un peso assolutamente non indossabile. Anche il meccanismo che lo piegava verso il basso era decisamente irreale, in definitiva un oggetto inutile. Purtroppo dopo molti anni ancora oggi questa è una peculiarità di molte aziende americane: spacciare per realistici packer molto pesanti che hanno dei meccanismi non funzionali e adattabili per il nostro corpo. Fingono di rispondere ai bisogni di una crescente comunità di giovani neouomini, giustamente inesperti, millantando tecnologie trasformative che in realtà sono solo espedienti acchiappasoldi. Anche questo sarà argomento di un post a cui dedicherò molta cura, proprio per spiegare cosa c'è di vero e possibile nell'indossare una protesi.


La protesi somatica sociale, le parole sono importanti.

In quel momento dunque ho capito che bisognava fare qualcosa e la curiosità innata di uomo transgender mi ha spinto a seguire un’idea: trovare la soluzione non da comprare, ma crearla da zero. Cercavo la possibilità di avere una protesi peniena cava, che mi permettesse di urinare in piedi. Questo doveva essere il primo passo: una protesi SOCIALE, non sessuale, che mi aiutasse a liberarmi dalla paura dei possibili sguardi in uno spogliatoio in palestra, in piscina, in un bagno pubblico. E' un termine che rivendico con orgoglio perchè contiene in sè tutta la fierezza di essere un uomo Trans che si identifica nel suo maschile, anche genitale, ma non esclusivamente in prospettiva sessuale, bensì principalmente sociale.

Fu così che nel 2008 entrai in contatto con un tecnico esperto nell’uso di resina e siliconi che, nel giro di poche ore, creò avanti ai miei occhi e seguendo l'immagine che avevo nella mia testa, il primo packer stp Pee and Go, adatto alle mie esigenze. Era stata una grande soddisfazione e per il momento ero contento così, mi bastava poterlo regalare ai miei amici, e non avevo idea che da lì a un paio d'anni sarebbe diventato un oggetto cosi richiesto.

La svolta è arrivata l'anno dopo con una proposta quasi inaspettata di partecipare a un noto reality, ero emozionato e dubbioso, ma deciso a reagire e rispondere alla paura di affrontare una grandissima sfida senza avere i giusti mezzi: apparire in televisione, vivere il costante confronto, la frustrazione, il senso di inferiorità rispetto agli uomini cisgender presenti nella casa del Grande Fratello 10, nonché i sette milioni di spettatori che seguivano da casa ogni mio gesto.

Non avevo previsto che aver trovato già la soluzione ad un problema così intimo, nel corso del tempo, avrebbe portato poi ad un indotto commerciale che ha rivoluzionato la visione dei packer per persone transgender FTM e non binary.


La nascita di Pymander

L'anno dopo il GF, affiancato da persone esperte nel settore della protesica, ho iniziato a progredire rapidamente. Ho imparato ad utilizzare svariate tecniche di stampi e studiato i materiali per migliorare la qualità ed il realismo dei packer.

Lo scopo era quello di trovare una soluzione economica, alla portata di tutti per risolvere un problema frustrante e diffuso su larga scala, vista la mole di richieste sempre più in crescita.

Un altro quesito a cui ho dovuto rispondere è stato come raggiungere le persone interessate? Come fare incontrare domanda e offerta e costruire un business etico?

Nel 2011, l’azienda ForToMan è stata quindi introdotta al mondo di internet, ormai in larga diffusione, con un’assistenza in live chat molto presente e funzionale e sopratutto la mia costante supervisione.


Quando si è delle giovani persone transgender, il tempo si ferma, quasi tutto si “resetta” e un po' si torna indietro. Le incertezze, i dubbi, il senso di inadeguatezza tipicamente adolescenziale riemergono con un carico maggiore: essere all’altezza di ciò che la società impone a chi si riconosce nei generi binari, ed è molto faticoso affrontare stereotipi e pregiudizi di una convenzione maschile tradizionale.


Pymander nel presente

Oggi Pymander è l’azienda leader in Italia nella creazione di packer realistici per persone ftm e non binary ,e che partendo dall'esperienza transgender fornisce soluzioni protesiche peniene anche agli uomini cisgender.

In attività da dodici anni, abbiamo interagito con migliaia di clienti soddisfatti di aver scelto i nostri prodotti e che sono tornati fiduciosi.

Scegliere Pymander non significa acquistare un prodotto e lasciarlo da parte, ma venir seguiti nel suo utilizzo e nella comprensione della sua importanza.

La protesi peniena non è un sex toy, e ricopre il ruolo di qualsiasi altro tipo di protesi medica: quello di donare serenità e normalità al suo utilizzatore.



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